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7 Emozioni (2020)

7 Emozioni (2020)

cover 7 Emotions

Malinconia – Trio per piano, violino e cello 5:18

Amore – Quintet per piano, violino, viola, cello, basso 8:21

Coraggio – Piano solo 3:40

Inquietudine – Duo per viola e piano 3:36

Passione – Sestetto per bandoneon, piano, violino, viola, cello, basso 4:21

Pentimento – Duo per viola e piano 3:00

Perdono – Trio per piano, violino e cello 4:02

Composto ed arrangiato d’Alessandro Costantini. Tutti i diritti reservati.


Alessandro Costantini, piano
Leonardo Spinedi, violino
Lucrezia Sannipoli, violino
Emilia Sługocka, cello
Tommaso Bruschi, cello
Franco González Bertolino, viola
Hector Faustini, basso
Giampaolo Costantini, bandoneon

Recording engineer: Clive Simpson, Rainbow Studio, Roma, Italia
Sound engineer: Giovanni Pannacci, Gianpan Studios, Perugia, Italia
Artwork and cover design: Gerrit Groteloh, go4mo.com, Amburgo, Germania

Album Review

Ho scritto, registrato e prodotto 7 Emozioni in circa un mese e mezzo.
A volte si trovano motivazioni eccezionali che ti danno uno slancio e un trasporto fuori dall’ordinario, e questo è uno di quei casi. Non ho pensato ad un tema conduttore mentre scrivevo, se non alla tonalità di impianto che doveva essere DO minore. (C minor)

Perchè il Do è la nota emessa dalle vibrazioni elettromagnetiche del sole, ed è la nota più antica dell’uomo nonché la prima mai percepita. A me mancava un sole in quel periodo. Per questo il Do è la nota di impianto di tutto il lavoro, ma in minore, perché offuscato.

Ho voluto scrivere per strumenti classici come gli archi ed il pianoforte, con l’eccezione del bandoneon in Passione, perché nonostante tutte le mie esperienze e sperimentazioni, li ritengo ancora i più puri di intenti e carichi d’espressione umana.

All’inizio non avevo pensato ad un “concept album” o ad una piccola opera, ma alla fine tutto si è incastrato alla perfezione perché lo fosse, come se 7 Emozioni avesse un destino già disegnato. Inizialmente i 7 brani che compongono l’album erano intitolati semplicemente alla maniera classica, descrivendo se era, per esempio, un duo o un quartetto e la tonalità di impianto.
Soltanto dopo aver finito il lavoro ed averli ascoltati secondo quello che ho pensato dovesse essere l’ordine giusto, ho percepito chiaramente che c’era un filo conduttore che li univa tutti.

Non ho impiegato molto a collegare l’intero lavoro alle emozioni che mi avevano accompagnato negli ultimi anni, perché la musica non è altro che emozione personale trasmessa alle note, che a loro volta la restituiscono a chiunque le ascolti. Perciò non ho fatto altro che ripercorrere all’indietro una parte della mia vita per dare un titolo ad ogni brano.

Ho capito che ogni nota di ogni brano io l’avevo veramente vissuta, e vi confesso che non amo molto riascoltare 7 Emozioni, non perché non mi piaccia, ma perché per me è un viaggio molto intenso e intimo, e non sempre ho la voglia e la forza di ripercorrerlo.